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Sant'Antonio di Padova (... da Lisbona!) è uno dei primissimi frutti di santità nella famiglia minoritica suscitata dal carisma di san Francesco d'Assisi.
Contemporaneo a Francesco, Antonio gli sopravviverà di alcuni anni, incontrando per sempre il suo Signore nel 1231. Viene canonizzato nel 1232 a pochi mesi dalla morte. La devozione nei suoi confronti è smisurata e non ha confini. Se vuoi conoscere meglio la sua vita clicca qui, se vuoi conoscere la Basilica che custodisce le sue spoglie clicca qui.
Ma veniamo alle ultime novità che interessano il mondo francescano veneto.
Da domenica 13 aprile i fedeli, i visitatori, i devoti, i pellegrini, incontreranno il Santo nella Cappella di San Giacomo, nella navata destra della Basilica. Lì potranno sostare in preghiera e compiere il tradizionale gesto del pellegrino.
Infatti, sabato 12, per permettere di iniziare i lavori di restauro della Cappella della Tomba del Santo, a Basilica chiusa, si procederà alla traslazione dei resti mortali di Sant’Antonio dalla Cappella in cui il Santo riposa da secoli, alla Cappella di San Giacomo, nel transetto opposto della Basilica. La traslazione avverrà alla presenza del Delegato Pontificio per la Basilica S. E. Mons. Francesco Gioia, dei Frati del Santo e delle Autorità Civili, Militari ed Ecclesiastiche cittadine.
La cassa di rovere contenente la teca in cristallo che custodisce i resti mortali di S. Antonio, senza essere aperta e quindi senza rottura dei sigilli posti al termine della ricognizione del 1981, verrà collocata in un sarcofago di marmo, realizzato sul disegno della tomba trecentesca secondo l’affresco di Giusto de’ Menabuoi nella Cappella del Beato Luca, donato dalla Margraf di Chiampo in collaborazione con l’Impresa Ometto Costruzioni di Padova. Il lavori verranno eseguiti dalle ditte Sansovino di Venezia e Impresa Ometto Costruzioni di Padova.
Questa collocazione delle spoglie del Santo durerà alcuni mesi, il tempo necessario ad ultimare i lavori di risanamento della Cappella dell’Arca, e di ripulitura e restauro degli altorilievi cinquecenteschi che la ornano, tutti interventi finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e da Venetian Heritage ed eseguiti dalle ditte Sansovino di Venezia e Impresa Ometto Costruzioni di Padova.
Non sarà eseguita nessuna ricognizione delle reliquie, né un'ostensione delle stesse. Le ossa di Sant'Antonio quindi, come di consueto, non saranno visibili. Tuttavia questo spostamento, durante i mesi dei restauri murari, renderà possibile ai devoti di continuare a pregare e a chiedere l'intercessione del Santo toccando il suo sacello con il tradizionale gesto del pellegrino.
Rassegna stampa:
- sito Basilica;
- sito "Il Gazzettino"
- quotidiano "Avvenire" - 10 aprile 2008, leggi sotto.
Avvenire, 10 aprile 2008
Padova, sabato la «traslazione» di sant’Antonio
DA PADOVA SARA MELCHIORI
Trasferimento temporaneo del corpo di sant’Antonio per favorire il restauro della cappella dell’arca del santo che dovrebbe partire entro aprile.
L’annuncio era stato ventilato in occasione della presentazione del progetto dei lavori. Ora, giunta l’autorizzazione della Congregazione delle cause dei santi, la traslazione temporanea dell’urna con il corpo del taumaturgo avverrà nella sera di sabato 12 aprile, alle ore 21, a Basilica chiusa, alla presenza del Delegato Pontificio per la Basilica monsignor Francesco Gioia, dei frati, delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche cittadine.
La traslazione è funzionale alla cantierizzazione della cappella dell’arca (cioè il sarcofago che custodisce le spoglie mortali del santo), cuore della Basilica antoniana e meta ogni anno di oltre 4 milioni di pellegrini.
Il restauro, per un valore di 450 mila euro, assicurati dalla Fondazione Cariparo e da Venetian Heritage, prevede un intervento sull’esterno della cappella e uno interno sull’apparato decorativo: altare, statue, candelabri, ma soprattutto sui nove altorilievi marmorei, raffiguranti storie e miracoli del santo, che decorano le tre pareti della cappella, realizzati da Jacopo Sansovino, Tullio e Antonio Lombardo e da altri maestri del Cinquecento. Un lavoro che occuperà circa un anno e mezzo e dovrebbe restituire la cappella nella sua originaria bellezza per la festa del 13 giugno 2009.
In questo tempo la cassa lignea con le spoglie di sant’Antonio verrà collocata in una nuova struttura di marmo posta nella cappella di San Giacomo che fronteggia la cappella dell’arca. Una soluzione che permetterà di non interrompere il flusso dei pellegrini e le pratiche devozionali.
La traslazione prevede una breve liturgia che accompagnerà lo spostamento della cassa di rovere contenente la teca in cristallo con i resti mortali del santo. Teca che non verrà aperta: non saranno quindi rotti i sigilli posti in occasione della ricognizione del 1981.
La cassa sarà portata in spalla da otto frati fino all’altare maggiore per un momento di preghiera. Alla proclamazione del decreto della Congregazione delle cause dei santi che permette la traslazione, seguiranno la lettura di un brano di sant’Agostino, le litanie dei santi, un brano del Vangelo di Giovanni, un sermone di sant’Antonio. Ci sarà poi l’omelia di monsignor Gioia e un gesto di venerazione con la preghiera della Tredicina, le litanie a sant’Antonio e il Si quaeris. Altri otto frati riprenderanno in spalla la cassa che sarà trasferita nella nuova urna. Una preghiera e un canto concluderanno la celebrazione.
La nuova arca è stata realizzata sul disegno dell’Arca trecentesca secondo l’affresco di Giusto de’ Menabuoi nella cappella del Beato Luca, e donata dalla ditta Margraf di Chiampo (nel Vicentino) e dall’Impresa Ometto costruzioni di Padova.
Tra i sogni del rettore della basilica, padre Enzo Poiana, c’è il desiderio che, a restauro ultimato, quando il santo ritornerà nella sua collocazione originaria, la nuova arca venga destinata a un santuario antoniano in India.
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Padova, sabato la «traslazione» di sant’Antonio
DA PADOVA SARA MELCHIORI
Trasferimento temporaneo del corpo di sant’Antonio per favorire il restauro della cappella dell’arca del santo che dovrebbe partire entro aprile.
L’annuncio era stato ventilato in occasione della presentazione del progetto dei lavori. Ora, giunta l’autorizzazione della Congregazione delle cause dei santi, la traslazione temporanea dell’urna con il corpo del taumaturgo avverrà nella sera di sabato 12 aprile, alle ore 21, a Basilica chiusa, alla presenza del Delegato Pontificio per la Basilica monsignor Francesco Gioia, dei frati, delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche cittadine.
La traslazione è funzionale alla cantierizzazione della cappella dell’arca (cioè il sarcofago che custodisce le spoglie mortali del santo), cuore della Basilica antoniana e meta ogni anno di oltre 4 milioni di pellegrini.
Il restauro, per un valore di 450 mila euro, assicurati dalla Fondazione Cariparo e da Venetian Heritage, prevede un intervento sull’esterno della cappella e uno interno sull’apparato decorativo: altare, statue, candelabri, ma soprattutto sui nove altorilievi marmorei, raffiguranti storie e miracoli del santo, che decorano le tre pareti della cappella, realizzati da Jacopo Sansovino, Tullio e Antonio Lombardo e da altri maestri del Cinquecento. Un lavoro che occuperà circa un anno e mezzo e dovrebbe restituire la cappella nella sua originaria bellezza per la festa del 13 giugno 2009.
In questo tempo la cassa lignea con le spoglie di sant’Antonio verrà collocata in una nuova struttura di marmo posta nella cappella di San Giacomo che fronteggia la cappella dell’arca. Una soluzione che permetterà di non interrompere il flusso dei pellegrini e le pratiche devozionali.
La traslazione prevede una breve liturgia che accompagnerà lo spostamento della cassa di rovere contenente la teca in cristallo con i resti mortali del santo. Teca che non verrà aperta: non saranno quindi rotti i sigilli posti in occasione della ricognizione del 1981.
La cassa sarà portata in spalla da otto frati fino all’altare maggiore per un momento di preghiera. Alla proclamazione del decreto della Congregazione delle cause dei santi che permette la traslazione, seguiranno la lettura di un brano di sant’Agostino, le litanie dei santi, un brano del Vangelo di Giovanni, un sermone di sant’Antonio. Ci sarà poi l’omelia di monsignor Gioia e un gesto di venerazione con la preghiera della Tredicina, le litanie a sant’Antonio e il Si quaeris. Altri otto frati riprenderanno in spalla la cassa che sarà trasferita nella nuova urna. Una preghiera e un canto concluderanno la celebrazione.
La nuova arca è stata realizzata sul disegno dell’Arca trecentesca secondo l’affresco di Giusto de’ Menabuoi nella cappella del Beato Luca, e donata dalla ditta Margraf di Chiampo (nel Vicentino) e dall’Impresa Ometto costruzioni di Padova.
Tra i sogni del rettore della basilica, padre Enzo Poiana, c’è il desiderio che, a restauro ultimato, quando il santo ritornerà nella sua collocazione originaria, la nuova arca venga destinata a un santuario antoniano in India.
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