Attivo il nuovo sito venetoadassisi.it

Da domenica 18 maggio è attivo il nuovo sito internet dedicato all'iniziativa "Il Veneto ad Assisi".
L'indirizzo da digitare è
www.venetoadassisi.it
Da questo momento l'attività di questo blog è limitata alle news (leggi sotto questo post).
Invitiamo tutti i naviganti web a raggiungere il nuovo sito che proporrà di volta in volta tutti i principali aggiornamenti e contributi da parte della Commissione preparatrice.
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sabato 15 novembre 2008

Presenze di carità francescana nel Veneto


Ultima importante pubblicazione relativa agli eventi "il Veneto ad Assisi 2008", un fascicolo che raccoglie alcune schede sintetiche delle presenze francescane - maschili e femminili - in Veneto particolarmente dedite agli interventi caritativi.
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Presentazione.

Cari Fratelli e Sorelle in Cristo, il Signore vi dia pace!

Francesco d’Assisi deve la sua “conversione” all’incontro con il lebbroso. Ecco come il suo primo biografo, il Celano, descrive il fatto: «Fra tutti gli orrori della miseria umana, Francesco sentiva ripugnanza istintiva per i lebbrosi. Ma, ecco, un giorno ne incontrò proprio uno, mentre era a cavallo nei pressi di Assisi. Ne provò grande fastidio e ribrezzo; ma per non venire meno alla fedeltà promessa, come trasgredendo un ordine ricevuto, balzò da cavallo e corse a baciarlo. E il lebbroso, che gli aveva steso la mano, come per ricevere qualcosa, ne ebbe contemporaneamente denaro e un bacio. Subito risalì a cavallo, guardò qua e là – la campagna era aperta e libera tutt’attorno da ostacoli –, ma non vide più il lebbroso. Pieno di gioia e di ammirazione, poco tempo dopo volle ripetere quel gesto: andò al lebbrosario e, dopo aver dato a ciascun malato del denaro, ne baciò la mano e la bocca» (FF 592).

Ispirandoci al “bacio al lebbroso” del nostro Fondatore, noi Francescani cerchiamo – meglio che ci è possibile – di farci occhio che vede le necessità degli altri, cuore che si commuove a compassione, mano che cura le ferite, sorriso che crea relazione, presenza che non lascia soli. Ne sono testimonianza – seppur povera e sempre da migliorare – le tante opere caritative sorte nel nome di Francesco d’Assisi anche nella nostra regione veneta: mense per i poveri; centri di accoglienza e di ascolto; centri per tossicodipendenti o alcolisti, per persone disabili, per minori in difficoltà; strutture di aiuto alla vita in centri di accoglienza per donne sole di fronte alla maternità; assistenza negli ospedali e nelle carceri; centri di assistenza per anziani e scuole per far crescere bambini e giovani verso la piena maturità umana, cristiana e sociale.

Proprio questo vuol ricordare il presente libretto che raccoglie alcune tra le iniziative più significative che noi Francescani – in fedeltà al nostro carisma specifico – stiamo portando avanti in Veneto. Riconosciamo al tempo stesso, guardando al Poverello di Assisi, che tutti dobbiamo crescere nel farci carico oggi anche della povertà diffusa di moltissime famiglie monoreddito o di pensionati, nell’accogliere con più consapevolezza il confronto con le varie diversità culturali e religiose… In breve, nel farci compagni di viaggio amorevoli e pieni di compassione verso la nostra società che sta faticando e soffrendo nel suo cammino storico.

Ci sostenga in questo impegno la comune preghiera al Poverello d’Assisi – patrono d’Italia –, la vostra stima e la vostra collaborazione: è questo l’olio che, insieme, vogliamo offrire a San Francesco il 3-4 ottobre del presente anno, perché continui a benedirci e a ispirarci azioni concrete di “sincera carità” perché tutti possiamo vivere una “pace vera”.

FRA GIANNI CAPPELLETTO, Ofm Conv.
Presidente del Movimento Francescano del Nord-Est 17 settembre 2008 Memoria dell’impressione delle stimmate di San Francesco d’Assisi
Indice delle schede divise per diocesi:

DIOCESI DI BELLUNO
  • Mensa dei poveri, Belluno - Frati Minori Cappuccini
  • Residenza Sanitaria Assistenziale “Casa Padre Kolbe”, Pedavena - Frati Minori Conventuali

DIOCESI DI PADOVA
  • Caritas Antoniana, Padova - Frati Minori Conventuali
  • Casa di Accoglienza “Beata Elena Enselmini”, Padova - Frati Minori Conventuali
  • Casa “Madre Teresa di Calcutta”, Sarmeola di Rubano - Suore Clarisse Francescane
  • Casa “Sant’Antonio”, Padova - Suore Terziarie Francescane Elisabettine
  • Casa “Santa Chiara”, Padova - Suore Terziarie Francescane Elisabettine
  • Comunità Educativa “Bettini”, Padova - Suore Terziarie Francescane Elisabettine
  • Comunità “San Francesco”, Monselice - Frati Minori Conventuali
  • Cucine economiche popolari, Padova - Suore Terziarie Francescane Elisabettine
  • Mensa dei poveri “San Leopoldo”, Padova - Frati Minori Cappuccini
  • Opera della Provvidenza “Sant’Antonio”, Sarmeola di Rubano, Suore Terziarie Francescane Elisabettine e Suore Francescane di san Luigi Gonzaga
  • Opera “Il pane dei poveri”, Padova - Suore Terziarie Francescane Elisabettine
  • Opera “Pane dei poveri”, Padova - Frati Minori Conventuali
  • Progetto “Miriam”, Padova - Suore Francescane dei Poveri
  • Seminario Teologico “Sant’Antonio Dottore”, Padova - Frati Minori Conventuali
  • Villaggio “Sant’Antonio”, Noventa Padovana - Frati Minori Conventuali

DIOCESI DI ROVIGO
  • Mensa dei poveri, Lendinara - Frati Minori Cappuccini
  • Mensa dei poveri, Rovigo - Frati Minori Cappuccini

DIOCESI DI VENEZIA
  • Casa di prima accoglienza per donne in difficoltà “Giuseppe Taliercio”, Mestre - Frati Minori Conventuali e Associazione S. Antonio
  • Cooperativa di solidarietà sociale “Giuseppe Olivotti”, Mira -Frati Minori Cappuccini
  • Mensa dei poveri “Sant’Antonio di Padova”, Mestre - Frati Minori Cappuccini
DIOCESI DI VERONA
  • Associazione “La Fraternità”, Verona - Frati Minori
  • Centro di ascolto e accoglienza “Parrocchia Tempio Votivo”, Verona - Frati Minori Conventuali
  • Centro per la famiglia “La Rete”, Cerea - Piccole Suore della Sacra Famiglia
  • Mensa dei poveri “S. Bernardino”, Verona - Frati Minori
  • Mensa dei poveri “San Leopoldo Mandic´”, Verona - Frati Minori Cappuccini

DIOCESI DI VICENZA
  • Comunità terapeutica “Ca’ delle ore” coop. Sociale, Breganze - Frati Minori
  • Fraternità Francescana, Tezze di Arzignano - Frati Minori
  • Mensa dei poveri, Schio - Frati Minori Cappuccini
  • Mensa dei poveri “S. Lucia”, Vicenza - Frati Minori
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Il fascicolo è stato curato da frate Flaviano Gusella e Alberto Friso.
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giovedì 16 ottobre 2008

Conferenza stampa per presentazione concorso


CONFERENZA STAMPA
Presentazione del Concorso per le Scuole
Il Veneto ad Assisi
Venerdì 17 ottobre, ore 11 - Casa Pio X, Sala Bachelet (2° piano) - Padova, via Vescovado 29
Solo pochi giorni fa - il 3 e 4 ottobre - la regione Veneto (autorità religiose e civili, cittadini e fedeli) si è recata ad Assisi per l'offerta dell'olio alla lampada che arde sulla tomba di San Francesco, patrono d'Italia. Circa 3000 i pellegrini che vi hanno partecipato, provenienti da tutta la regione, di cui oltre 600 del territorio della Diocesi di Padova.

In collegamento con questo importante momento vissuto dalle genti venete e per dare un'ulteriore occasione di sottolineare valori universali che richiama la figura del Poverello d'Assisi, l'Ufficio Scuola della Diocesi di Padova in collaborazione con la Pontificia Basilica di Sant'Antonio ha indetto un concorso dedicato alle scuole di ogni ordine e grado del territorio della Diocesi di Padova.

L'iniziativa verrà presentata alla stampa venerdì 17 ottobre, alle ore 11, durante l'incontro che si terrà in Sala Bachelet di Casa Pio X (2° piano), in via Vescovado 29 a Padova. Interverranno:
  • mons. Franco Costa, vicario episcopale per la catechesi e direttore dell'Ufficio scuola della Diocesi di Padova
  • p.Giorgio Laggioni, vicedirettore della Basilica del Santo
  • p.Alberto Tortelli, coordinatore organizzativo del Pellegrinaggio del Veneto ad Assisi

La presenza di un vostro giornalista è particolarmente gradita
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Ufficio Stampa Diocesi di Padova
- via Vescovado 29- 35141 Padova - Sara Melchiori 049-8771757 - ufficiostampa@diweb.it - 347-3367977 - melchiori@diweb.it
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martedì 14 ottobre 2008

Il Veneto ad Assisi - concorso per le scuole


IL VENETO AD ASSISI
Concorso per le Scuole di ogni ordine e grado in occasione del pellegrinaggio delle comunità del Veneto ad Assisi per l'offerta dell'olio della lampada del Patrono d'Italia.

Diocesi di Padova (Ufficio Scuola) - Pontificia Basilica di Sant'Antonio.

"Il pellegrinaggio delle genti venete ad Assisi diventa un'occasione favorevole per riscoprire i valori alti del vivere insieme, illuminati dalla luce del Vangelo che San Francesco ha abbracciato come unica regola di vita per sé e per i suoi frati e ha proposto come risposta originale alle autentiche aspirazioni del cuore dell'uomo di ogni tempo: del nostro tempo in particolare".
(Messaggio dei Vescovi del Triveneto)

BANDO DI CONCORSO (ESTRATTO)
Il bando di concorso completo è pubblicato nel sito:
www.diweb.it/pd/ufficioscuola
  • Il concorso viene bandito per le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado nel territorio della diocesi di Padova.
  • I lavori dovranno essere presentati ENTRO MARZO 2009
  • La premiazione avverrà ENTRO IL 15 MAGGIO 2009
Gli elaborati da presentare a concorso, con riguardo ai rispettivi gradi di scuola, possono essere:
  • una composizione a tema, in forma letteraria (tema di approfondimento, articolo di giornale, ricerca storica... anche con riferimento alle fonti francescane o alla storia del francescanesimo sul proprio territorio, in Italia e in Europa) opp. con altre modalità espressive (pittoriche, grafiche... );
  • documentazione in DVD di mostre o esposizione di lavori esposti in ambito territoriale e/o scolastico,
  • documentazione in DVD di una ricerca storica su località, o edifici o semplici edicole di interesse artistico religioso, a testimonianza della spiritualità e sensibilità francescana del territorio (interviste, indagini sull’ambiente, documentazione fotografica...);
  • un cortometraggio ispirato al Cantico delle Creature (non più di 10 minuti)...
  • un SMS contenente un messaggio ispirato a san Francesco a giovani del nostro tempo (160 caratteri al massimo, spazi inclusi).
(...) I valori dei primi premi sono i seguenti:
  • 1000,00 euro PRIMO PREMIO SCUOLE DELL’INFANZIA
  • 1000,00 euro PRIMO PREMIO SCUOLE PRIMARIE
  • 1500,00 euro PRIMO PREMIO SCUOLE SECONDARIE DI I GRADO
  • 1500,00 euro PRIMO PREMIO SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO
Per informazioni: UFFICIO SCUOLA DIOCESANO - PADOVA
ufficioscuola@diweb.it

www.diweb.it/pd/ufficioscuola - sezione novità - pastorale/iniziative
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Clicca qui per il pdf della locandina
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martedì 7 ottobre 2008

Telechiara: programma sul pellegrinaggio regionale.

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L'emittente televisiva della CET, TELECHIARA, propone uno speciale televisivo sul pellegrinaggio regionale ad Assisi.
La trasmissione è inserita nella rubrica settimanale "Insieme da Aquileia".
Il programma sarà trasmesso:
  • martedì 7 ottobre ore 21.00
  • domenica 12 ottobre ore 18.30.
E' possibile vedere il programma anche via internet collegandosi agli orari indicati alla pagina web:
http://www.telechiara.it/live.asp
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domenica 5 ottobre 2008

documenti multimediali 3-4 ottobre

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Questo post raccoglie alcuni files multimediali (documenti pdf, files audio mp3, fotografie, video...) relativi agli eventi del 3-4 ottobre ad Assisi.
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3 ottobre
  • Omelia di mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova, alla celebrazione del Transito: clicca qui per il file pdf con il testo. Clicca qui per il post su questo blog.
4 ottobre
  • Santa messa solenne in basilica superiore. Saluto iniziale di padre Vincenzo Coli, custode del Sacro Convento, all'inizio della celebrazione: clicca qui per il file mp3.

  • Rito di accensione della lampada votiva e messaggio del sindaco di Venezia Massimo Cacciari: clicca qui per il file mp3.

  • Omelia del Patriarca di Venezia card. Angelo Scola: clicca qui per la prima parte , clicca qui per la seconda parte (files mp3). Clicca qui per il file pdf con il testo, clicca qui per il post su questo blog.

  • Preghiere dei fedeli. Qui sotto la clip da YouTube:

  • Messaggio del Ministro Generale OFM Conv, padre Marco Tasca. Clicca qui per il file mp3.

  • Messaggio del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan. Clicca qui per il file mp3.

  • Messaggio del rappresentante del Governo italiano, ministro Maurizio Sacconi. Clicca qui per il file mp3.

  • Messaggio del Vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino. Clicca qui per il file mp3.

  • Messaggio del sindaco di Assisi, Claudio Ricci. Clicca qui per il file mp3.

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L’olio del Veneto per San Francesco Cacciari: ma non seguiamo la sua via

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L’olio del Veneto per San Francesco Cacciari: ma non seguiamo la sua via

(05.10.2008 - il Mattino di Padova, pag. 9)
Il sindaco di Venezia e il presidente Galan ad Assisi per la riaccensione della lampada votiva

ASSISI. Suggestiva ieri ad Assisi la cerimonia presieduta dal Patriarca di Venezia, Angelo Scola, nel corso della quale il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha offerto simbolicamente a nome dell’intera nazione una caraffa in vetro di Murano con l’olio del Veneto per la lampada votiva che arde ad Assisi presso la tomba di San Francesco, patrono d’Italia. La lampada è stata riaccesa dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, in rappresentanza dei Comuni italiani. La celebrazione che si è svolta nella Basilica superiore di S. Francesco, alla presenza di autorità civili e religiose, è stata trasmessa in diretta da Rai Uno.

Per il governo era presente il ministro al welfare Maurizio Sacconi. Dal 1939, ogni 4 ottobre si ripete questa cerimonia nel corso della quale una regione italiana offre l’olio che alimenta la lampada votiva posta nella cripta del santo nella Basilica d’Assisi. Il Veneto ha già assolto questo compito nel 1950, nel 1970 e nel 1988. Il presidente Galan ha presentato l’offerta dell’olio, davanti alle delegazioni delle Province e dei Comuni veneti, durante la liturgia presieduta dal Patriarca Scola che ha concelebrato con il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e i vescovi veneti. Successivamente nella Loggia del Sacro Convento c’è stato il discorso ufficiale del presidente Galan.

«Vogliamo guardare a Francesco come al nostro padre e maestro. L’Italia ha sete dello stile di vita che fu di Francesco. Tocca a noi praticarlo, a cominciare da chi tra noi è chiamato a pubblica responsabilità nella Chiesa e nella società». E’ un passaggio dell’omelia di Scola, alla quale ha fatto seguito l’intervento di Cacciari. «L’attualità del messaggio di Francesco sta nella sua completa inattualità: ci fa ricordare che non siamo sulla sua via, neanche lontanamente», ha detto il sindaco di Venezia.
«La grandiosità del progetto francescano - ha affermato infine il presidente veneto - rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi compagni, ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia, che si affidò all’evangelista Marco, e che nel farsi città, nel costruirsi dal nulla come città, seppe essere città francescana. Già nel corso della vita terrena di Francesco la laguna veneziana, più precisamente una piccola isola della laguna, dette ospitalità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente. E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che assieme a due straordinarie chiese, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana. Di qui il senso profondo della vicinanza spirituale, storica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto».
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Il Veneto porta l'olio ad Assisi. E anche i laici invocano il Santo

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Il Veneto porta l'olio ad Assisi E anche i laici invocano il Santo (05.10.2008 - il Corriere del Veneto, pag. 5) Sacconi, Galan, Cacciari guidano la delegazione nella Basilica

ASSISI — Tu chiamale, se vuoi, devozioni. Il Veneto, che fu sacrestia d'Italia, torna dopo vent'anni a offrire il suo olio per la lampada votiva di San Francesco e a rappresentarlo in prima fila, durante la cerimonia nella Basilica di Assisi, ci sono tre campioni del pensiero laico: Maurizio Sacconi, Giancarlo Galan, Massimo Cacciari. Un ministro cresciuto nella tradizione socialista, un presidente di Regione che affonda le radici nella cultura liberale (e anche, nel suo caso, vagamente anticlericale), un sindaco che è stato comunista e che più volte si è annoverato tra coloro che «credono di non credere».

Ciò non di meno, ieri Galan ha portato in chiesa la caraffa in vetro di Murano che conteneva l'olio veneto, destinato ad alimentare la lampada che arde perennemente vicino alla tomba del santo patrono d'Italia. E Cacciari, in rappresentanza dei Comuni d'Italia, ha riacceso il lume francescano nella Basilica, rivolgendo poi al Poverello «una preghiera profondamente religiosa e insieme profondamente laica» per invocare il suo «sguardo benevolo» sul Veneto e su tutta l'Italia. Mentre Sacconi, ministro veneto in rappresentanza del governo italiano, ha tratto ispirazione dall'atmosfera di Assisi per pronunciare queste parole, riferite alla stretta attualità economica: «La crisi finanziaria di questi giorni, che sta sconvolgendo consolidati equilibri - ha osservato il ministro del Welfare - , non può non divenire l'occasione per un forte richiamo a una gerarchia di valori fondati sulla persona, sulla fratellanza, sulla carità».

È stato un 4 ottobre speciale per il Veneto. Alunni e studenti hanno avuto un giorno di vacanza da scuola, tremila pellegrini hanno raggiunto Assisi al seguito dell'olio, il Patriarca di Venezia Angelo Scola ha presieduto la celebrazione in Basilica, concelebrando la messa con i nove vescovi della regione, davanti ai sette presidenti di Provincia, a 110 sindaci in fascia tricolore, al governatore Galan affiancato dall'assessore al-l'Istruzione, Elena Donazzan, e dal consigliere regionale Marco Zabotti, entrambi ferventi cattolici. Nella sua omelia, il cardinale veneziano si è rivolto all'assemblea con queste parole: «L'Italia ha sete dello stile di vita che fu di Francesco. Tocca a noi praticarlo, a cominciare da chi tra noi è chiamato a pubblica responsabilità nella Chiesa e nella società». E ancora, richiamando lo scopo del pellegrinaggio: «L'accensione della lampada e l'insieme dei gesti che la stanno accompagnando sono un fatto corale, religioso e civile che vuol porre con forza un segno di solidità nel travaglio provocato dalle rapide trasformazioni in atto anche nella nostra Italia. La lampada ha aggiunto il Patriarca - che arde presso la tomba del Poverello, grazie al dono dell'olio, sarà come una preghiera continua. Anche la preghiera inconsapevole di chi si ritiene incapace di credere».

Al termine della liturgia, Galan ha pronunciato il suo discorso all'interno della Basilica, richiamando il legame storico tra il Veneto e il santo di Assisi: «Venezia è città francescana - ha detto il presidente della Regione - . Nel corso della vita terrena di Francesco, la laguna veneziana, più precisamente una piccolissima isola della laguna, dette ospitalità al santo in viaggio tra l'Italia e l'Oriente. E quell'isola divenne San Francesco del Deserto. Per non dire delle due grandi e straordinarie chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari. Di qui - ha concluso Galan - il senso profondo della vicinanza spirituale, storica, artistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto, che oggi si trova raccolto in meditazione e preghiera accanto alla lampada eterna». Presidente, sindaco e ministro compresi.
Alessandro Zuin
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«Francesco, stile di vita di cui il mondo ha sete»

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Avvenire, www.avvenire.it, 05 ottobre 2008

«Francesco, stile di vita di cui il mondo ha sete»
DA ASSISI (PERUGIA) ROMANO CARLONI

Guardare a Francesco come al nostro «padre e maestro» .
È l’invito del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, rivolto ai 3.000 pellegrini veneti giunti ieri in Assisi per rendere omaggio al patrono d’Italia.
Il cardinale Scola ha ricordato che «l’accensione della lampada e l’insieme dei gesti che l’accompagnano sono un simbolo corale, religioso e civile che pone un elemento di solidità nel travaglio e nella confusione provocati dalle rapide trasformazioni in atto nella nostra società.
Infatti tutti i 'fondamentali' che hanno per secoli regolato l’umana convivenza sono oggi messi in questione. È un fatto. Penso alle decisive nozioni di vero, di buono e di bello, al senso della vita e della morte, a quello di matrimonio, di famiglia, di identità religiosa e culturale di una nazione, al rapporto con l’ambiente, alla costruzione di un solido e durevole equilibrio tra pace, sviluppo e giustizia».
Il patriarca ha messo in evidenza che «Francesco ancora oggi, dopo otto secoli, esercita una straordinaria attrattiva in tutto il mondo. Come la fiamma della lampada che abbiamo solennemente acceso, Francesco bruciò e si consumò di carità (per Dio, per gli uomini e verso il cosmo) lungo tutta la sua esistenza. All’invito del Crocifisso di San Damiano: 'Va’ e ripara la mia chiesa', Francesco risponde con l’offerta totale delle pro-prie energie. L’Italia, ma il mondo intero, ha sete di questo stile di vita che fu di Francesco. Siamo qui per intercedere da Francesco l’edificazione della vita buona religiosa e civile .

Le autorità venete hanno reso omaggio al Poverello - molti i doni, frutto dell’artigianato di pregio, anche di Murano - con la riaccensione della lampada votiva dei Comuni d’Italia da parte del sindaco di Ve-nezia, Massimo Cacciari.

Il presidente della Regione, Giancarlo Galan, ha messo in evidenza il legame tra Venezia e Francesco: «la grandiosità del progetto francescano rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi compagni - ha detto Galan - ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia che nel farsi città, seppe essere città francescana.
Già nel corso della vita terrena di Francesco, la laguna veneziana, più precisamente una piccolissima isola della laguna, dette ospitalità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente. E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che assieme a due grandi e straordinarie chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana. Di qui il senso pro-fondo della vicinanza spirituale, storica, artistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto».

Nel messaggio agli italiani il ministro Maurizio Sacconi, a nome del governo, ha sottolineato che l’attuale crisi finanziaria può por-tare a riscoprire i valori fondati sulla persona. « L’Italia, come molti altri Paesi d’Europa e del mondo - ha detto Sacconi - sta attraversando una stagione storica di cui non siamo stati in grado di prevedere le crescenti difficoltà. La crisi finanziaria di questi giorni, che sta sconvolgendo consolidati equilibri, rappresenta il punto finale di queste dinamiche e non può non divenire l’occasione per un forte richiamo ad una gerarchia di valori fondati sulla persona, sulla fratellanza, sulla carità. Da questo sacrario di fratellanza dobbiamo attingere le forze per una pacificazione sociale e un’esperienza di solidarietà, che sono lo sfondo etico dell’impegno delle istituzioni ad ogni livello». In quest’ottica Sacconi ha ribadito considerato che «siamo costretti a constatare che sempre più persone rischiano di vivere in condizioni di povertà assoluta», che «nelle prossime settimane verrà avviata la sperimentazione della cosiddetta 'carta sociale' elettronica, come un bancomat, per veicolare sostegni al reddito, agevolazioni tariffarie, sconti negli acquisti per i beni primari, anche grazie al concorso delle liberalità. Il recupero e la garanzia dell’essenziale per tutti rappresentano una priorità indiscutibile per la politica e le istituzioni».
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Venezia rende omaggio a San Francesco

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Venezia rende omaggio a San Francesco
Il Gazzettino, Veneto e Friuli, 05 ottobre 2008

Assisi - Vogliamo guardare a San Francesco come al nostro padre e maestro: l'Italia ha sete dello stile di vita che fu suo. Tocca a noi praticarlo, a cominciare da chi è chiamato a pubblica responsabilità in seno alla Chiesa e alla società civile.
Queste le parole più significative pronunciate, ieri, dal patriarca Angelo Scola nella Basilica superiore di Assisi alla messa solenne per la festività del patrono d'Italia.
Ricorrenza che quest'anno ha coinvolto in modo particolare il Veneto cui è toccato l'onore di riaccendere la lampada votiva che arde sulla tomba del Poverello a nome della Nazione.

Tremila i fedeli pellegrini giunti dalla nostra regione, 54 da Venezia, insieme al Governatore Galan, ai 7 presidenti delle Province e ai 110 sindaci con in testa Massimo Cacciari che in apertura ha compiuto il gesto pubblico del dono dell'olio. Rivolgiamo a San Francesco una preghiera religiosa ma anche laica perché ci sia sempre la volontà di dialogare per il bene comune, la solidarietà ai deboli e la pace fatta di giustizia e amore gratuito ha spiegato il primo cittadino, richiamando, così, le principali virtù francescane.
Poco prima Scola aveva chiuso la processione, con in fila 10 vescovi veneti, che dopo il corteo iniziale partito dalla piazza centrale del Comune ha attraversato la navata del santuario affrescato da Giotto.

L'accensione della lampada è un simbolo corale, religioso e civile che pone un elemento di solidità nel travaglio e nella confusione provocati dalle veloci trasformazioni in atto nella società e in Italia ha detto nell'omelia il cardinale che da oggi sarà a Roma per l'impegno al Sinodo.
Il patriarca ha confermato, quasi ottocento anni dopo, l'attualità della figura di quel ragazzo figlio di papà benestante, vissuto a cavallo tra il XII e XIII secolo, che un giorno decise di voltare pagina e dedicarsi tutto alla povertà e alla penitenza: San Francesco ha risposto alla chiamata con l'offerta completa della sua vita e il suo metodo costruttivo fatto di compassione verso ogni creatura, indomabile apertura alla libertà del prossimo e instancabile azione di pace, è ancora così necessario in tutti gli ambienti del-l'umana esistenza: l'Italia e tutto il mondo ha sete di questo stile di vita.

Durante la celebrazione, oltre al pane e al vino, il presidente del Veneto Giancarlo Galan ha offerto una casula, quello della Provincia, Davide Zoggia un completo per altare in vetro di Murano, Cacciari un vaso sempre in vetro di Murano blu cobalto; dal Comune di Cavallino, una forcola da caorlina e dai pellegrini, tutti con il fazzoletto al collo con il motto Pace vera e sincera carità, due completi d'altare per la Basilica di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli.
Al termine, gli interventi delle autorità presenti tra le quali il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi: Al risveglio della propensione all'aiuto solidale si accompagnano, tuttavia, inedite situazioni di emergenza sociale e ogni giorno siamo costretti a constatare che sempre più persone rischiano di vivere in condizioni di povertà assoluta ha detto Per questo motivo nelle prossime settimane sarà avviata per loro la sperimentazione della carta sociale elettronica, moderna infrastruttura per veicolare sostegni ai redditi, agevolazioni tariffarie, sconti negli acquisti dei beni primari grazie anche al concorso delle liberalità: più che mai si rendono necessari gesti concreti di attenzione solidale.
Dal canto suo, Galan ha rammentato che Venezia è città francescana, ospitando la Basilica dei Frari e le chiese di San Francesco del Deserto e San Francesco della Vigna, a contrassegnare l'antico e forte legame col Poverello che è stato capace di costruire dal niente una grande e immortale energia spirituale.

Il Veneto, quest'anno, ha riacceso la lampada votiva sulla tomba per la quarta volta dal 1939, quando Papa Pio XII proclamò San Francesco patrono d'Italia, dopo averlo già fatto nel 1953, nel 70 e nell'88.
Fra' Marco Tasca, ministro generale dell'Ordine dei Minori Conventuali che da moltissimi secoli tramanda lo stile del Santo di Assisi, ha già preannunciato che il 4 ottobre dell'anno prossimo sarà la volta della Basilicata.
Alvise Sperandio
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sabato 4 ottobre 2008

VENETO OFFRE OLIO PER LAMPADA DI S.FRANCESCO PATRONO D’ITALIA: PRESIDENTE GALAN

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VENETO OFFRE OLIO PER LAMPADA DI S.FRANCESCO PATRONO D’ITALIA: PRESIDENTE GALAN

Comunicato stampa n° 1612 del 04/10/2008

(AVN) – Assisi, 4 ottobre 2008

L’analogia tra le origini di Venezia e quelle del Francescanesimo è stato il tema centrale del discorso del Presidente della Regione Giancarlo Galan al termine della cerimonia durante la quale ha offerto simbolicamente a nome dell’intera nazione l’olio del Veneto per la lampada votiva che arde ad Assisi presso la tomba di S. Francesco, patrono d’Italia.

“Prima che Venezia diventasse lo straordinario abbellimento architettonico, artistico, urbanistico che da oltre un millennio ne fa meraviglia che stupisce il mondo – ha detto Galan davanti alle autorità civili e religiose presenti- Venezia è stata palude, è stata fango, è stata paesaggio negato agli uomini perché spazio marginale, acquitrinoso, selvatico. E’ in un luogo molto fragile, molto debole, molto esposto ad ogni genere di pericoli, molto povero, quindi che i primissimi veneziani immaginano, sognano di poter costruire una città fantastica, una specie di utopia realizzata, un miracolo. In uno spazio segnato dalle foci dei fiumi, da piene rovinose, da mareggiate e alluvioni devastanti, sempre in un instabile equilibrio tra terre e acque, che vanno a rifugiarsi coloro che sapranno costruire una splendida città, una città che diverrà dominante nel mondo”.

Dopo aver ricordato le parole di Cassiodoro, storico e intellettuale della tarda romanità, che fu uno tra i primi osservatori del povero e desolato paesaggio lagunare, costruito sul niente, Galan ha aggiunto: “E chi altri, se non Francesco d’Assisi - il Santo che predicava agli uccelli - fu capace di costruire dal niente, dalla più assoluta povertà, dalle più umilianti ingiurie e avversità, dalla più fragile e debole comunità di fratelli e sorelle, una così grande e immortale energia spirituale, in grado di offrirsi quale sostegno indistruttibile alla Chiesa e all’Umanità?”.

“La grandiosità del progetto francescano – ha detto il presidente veneto - rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi compagni, ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia, che si affidò all’Evangelista Marco, e che nel farsi Città, nel costruirsi dal nulla come Città, seppe essere Città francescana. Già nel corso della vita terrena di Francesco la laguna veneziana, più precisamente una piccolissima isola della laguna, dette ospitalità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente. E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che assieme a due grandi e straordinarie Chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana”.

“Di qui – ha concluso Galan - il senso profondo della vicinanza spirituale, storica, artistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto, che oggi si trova raccolto in meditazione e preghiera accanto alla lampada eterna.”

Ufficio Stampa Regione Veneto
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VENETO OFFRE OLIO PER LAMPADA DI S.FRANCESCO PATRONO D’ITALIA

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VENETO OFFRE OLIO PER LAMPADA DI S.FRANCESCO PATRONO D’ITALIA

Comunicato stampa n° 1611 del 04/10/2008
(AVN) – Assisi, 4 ottobre 2008

Il Presidente della Regione Giancarlo Galan ha offerto simbolicamente a nome dell’intera nazione una caraffa in vetro di Murano con l’olio del Veneto per la lampada votiva che arde ad Assisi presso la tomba di S.Francesco, patrono d’Italia.
Lo ha fatto nel corso della celebrazione che si è svolta oggi nella Basilica superiore di S.Francesco ad Assisi, alla presenza di autorità civili e religiose.
Per il governo era presente il ministro al welfare Maurizio Sacconi.
Dal 1939 il 4 ottobre si ripete questa cerimonia nel corso della quale una regione italiana offre l’olio che alimenta la lampada votiva posta nella cripta del santo nella Basilica d’Assisi.
Il Veneto ha già assolto questo compito nel 1950, nel 1970 e nel 1988.
Il presidente della Regione Giancarlo Galan ha presentato l’offerta dell’olio, davanti alle delegazioni delle Province e dei Comuni veneti, durante la liturgia presieduta dal Patriarca di Venezia Angelo Scola che ha concelebrato con il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e i vescovi veneti, presenti il Legato Pontificio per la Basilica Attilio Nicora e i ministri generali e provinciali delle Famiglie Francescane. Alla cerimonia è intervenuta anche l’assessore regionale Elena Donazzan.
Durante il rito, il presidente Galan ha portato simbolicamente all’altare la caraffa piena d’olio del Veneto e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, in rappresentanza dei comuni italiani, ha riacceso la lampada votiva.
Successivamente nella Loggia del Sacro Convento c’è stato il discorso ufficiale del presidente Galan e il messaggio all’Italia da parte del ministro Sacconi.
Nel pomeriggio è stata impartita la benedizione all’Italia e al mondo con l’Autografo della benedizione di San Francesco.
Per questa occasione la Regione del Veneto ha promosso ad Assisi anche iniziative di carattere culturale e agroalimentare.
Oggi pomeriggio era in programma l’esibizione del coro Edelweiss A.N.A. Monte Grappa della sezione Alpini di Bassano del Grappa, mentre ieri sera è stata rappresentata la commedia musicale “Frate Francesco”, proposta dalla Compagnia Luna Buona della Parrocchia del Duomo di S.Nicola di Motta di Livenza, purtroppo penalizzata dal brutto tempo.
Sono stati allestiti anche momenti di promozione di prodotti tipici del Veneto.

A cura dell'Ufficio Stampa della Regione Veneto
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Messaggio del Sindaco di Assisi Claudio Ricci

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Messaggio del Sindaco di Assisi Claudio Ricci

Saluto Tutti,
in particolare coloro che si chiamano Francesco e Chiara. Grazie “di cuore” al Veneto.

Grazie per “accolto”, nuovamente, l’invito per San Francesco d’Assisi.

In otto secoli di storia i Valori di “Francesco e Chiara” hanno acceso la speranza nel cuore di tante persone, la speranza nel “cuore dell’umanità”. Dai Francescani, con Giotto, nasce anche l’arte pittorica europea, la cui opera mirabile arriva sino al Veneto.

Oggi dobbiamo “riscoprire la santa umanità” di Francesco, tornando alla semplicità, “ad una vita aperta”, aperta alla condivisione con gli altri.

Invece di mettere sempre Muri e Barriere, dobbiamo costruire, in ogni momento solo Ponti, Ponti di Dialogo, Ponti di Libertà, Ponti di Solidarietà.

Francesco, in fin di vita, “benedice” la “città di Assisi”, benedice le città, perché ogni città è Luce di umanità, santità, cultura e pace.

Le pietre vive di Assisi, luminose dopo i restauri, accolgono la Luce delle città del Veneto, la Luce dei Comuni d’Italia, Luce che arde, vicino al Santo, accesa con l’olio della Vostra Regione.

Il Veneto accolse Francesco durante i suoi pellegrinaggi e il legame fu così fraterno al punto che solo i Veneziani potevano parteci-pare al “Perdono di Assisi”, esponendo i “propri Vessilli”.

Spero che i Gonfaloni, i Vessilli dei Comuni d’Italia, possano, nello Spirito di Francesco, essere “sempre vicino alla gente”, accet-tando la modernità, senza mai lasciare indietro nessuno.

Grazie e Viva S. Francesco Patrono d’Italia.

Claudio Ricci Sindaco di Assisi
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Indirizzo di saluto di mons. DOMENICO SORRENTINO vescovo di Assisi

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Indirizzo di saluto di mons. DOMENICO SORRENTINO
Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

Porto volentieri il saluto di questa comunità cristiana che vi accoglie con gioia. La incontrate in un momento di slancio missionario, col desiderio di mettersi in sintonia con s. Francesco nel gridare la sua testimonianza a Cristo.

Otto secoli fa, Francesco era da poco convertito, e aveva appena i suoi primi compagni, tutti insieme non più di otto, quando egli sentì l’ispirazione di inviarli a due a due a predicare il Vangelo. Da allora Assisi acquistava l’orizzonte universale che la contraddistingue, e che vede voi, carissimi veneti, autorità civili e religiose, fedeli, qui non soltanto per onorare la sua memoria, ma anche per attingere ispirazione.

Quest’ anno la Chiesa di Assisi sta vivendo, proprio sulle orme di Francesco, il tempo della missione. Ci sentiamo chiamati a far nostro il desiderio del Santo di dire a tutti che Cristo è il Signore e il senso della nostra vita. Con lui riscopriamo la missione di pace e di fraternità che deve caratterizzare la Chiesa nel suo rapporto con la società.

Francesco è davvero il fratello universale. Sa gettare ponti di comunione e abbattere i muri di separazione. C’è più che mai bisogno della sua testimonianza all’inizio di questo millennio, che si è inaugurato all’insegna di fratture e tensioni, in una globalizzazione che intreccia le persone, ma fatica ad unirle, che fa conoscere di più, ma non sempre fa incontrare e solidarizzare. Quale società vedremo scaturire da questo grande cantiere, in cui culture, popoli e religioni cercano spazi nuovi e intese non facili? Una grande sfida!

Per noi discepoli di Gesù l’obiettivo è chiaro: dobbiamo costruire la civiltà dell’amore. Nessuno come Francesco, che lo ha appreso alla scuola del vangelo, è in grado di insegnarlo. Il mio augurio a tutti voi, amici veneti, è che da queste ore trascorse ad Assisi portiate a casa un senso di vera pace, che prima di essere progetto per la società civile, per la politica, per i rapporti internazionali, è una esperienza interiore, che ciascuno può fare nella misura in cui ne trova in Dio la sorgente e il segreto.

Grazie per la testimonianza di fede che ci lasciate.

Auguri di ogni bene alle vostre famiglie e alle vostre comunità, alle vostre Città.
Il Signore vi benedica tutti.
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Messaggio del Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan

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Intervento del Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan

“Molte le cose che uniscono tra loro, o meglio, che rendono in un certo senso simili le origini di Venezia e quelle del Francescane-simo. Prima che Venezia diventasse lo straordinario abbellimento architettonico, artistico, urbanistico che da oltre un millennio ne fa meraviglia che stupisce il mondo, Venezia è stata palude, è stata fango, è stata paesaggio negato agli uomini perché spazio mar-ginale, acquitrinoso, selvatico. E’ in un luogo molto fragile, molto debole, molto esposto ad ogni genere di pericoli, molto povero, quindi che i primissimi veneziani immaginano, sognano di poter costruire una città fantastica, una specie di utopia realizzata, un miracolo.
In uno spazio segnato dalle foci dei fiumi, da piene rovinose, da mareggiate e alluvioni devastanti, sempre in un instabile equilibrio tra terre e acque, che vanno a rifugiarsi coloro che sapranno costruire una splendida città, una città che diverrà dominante nel mondo.

Tra i primi osservatori del povero e desolato paesaggio lagunare c’è Cassiodoro, intellettuale della tarda romanità, che scrisse: “Voi venetici vivete come uccelli marini, con le vostre case sparse attraverso la superficie dell’acqua. La solidità del suolo sul quale pog-giate è assicurata solo da vimini e canne, eppure non esitate ad opporre un così fragile baluardo al furore del mare.” E chi altri, se non Francesco d’Assisi - il Santo che predicava agli uccelli - fu capace di costruire dal niente, dalla più assoluta povertà, dalle più umilianti ingiurie e avversità, dalla più fragile e debole comunità di fratelli e sorelle, una così grande e immortale energia spirituale, in grado di offrirsi quale sostegno indistruttibile alla Chiesa e all’Umanità?

La grandiosità del progetto francescano rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi com-pagni, ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia, che si affidò all’Evangelista Marco, e che nel farsi Città, nel costruirsi dal nulla come Città, seppe essere Città francescana.

Già nel corso della vita terrena di Francesco la laguna veneziane, più precisamente una piccolissima isola della laguna, dette ospita-lità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente.

E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che assieme a due grandi e straordinarie Chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana. Di qui il senso profondo della vicinanza spirituale, storica, ar-tistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto, che oggi si trova raccolto in meditazione e preghiera accanto alla lampada eterna.”
Giancarlo Galan
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Messaggio del Ministro generale OFM Conv, fr.Marco Tasca

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Saluto del Ministro generale OFM Conv, fr.Marco Tasca

Carissimi fratelli e sorelle,
a voi tutti qui convenuti per lodare e benedire Dio per le meraviglie operate in san Francesco d’Assisi giunga, cordiale, il saluto che il Poverello amava ripetere a tutti coloro che incontrava sul proprio cammino: il Signore vi dia pace! La pace vera, che è un dono prezioso poiché viene dall’alto e solo Dio la può donare. Quella pace che non è semplicemente l’astensione da ogni atteggiamento conflittuale, ma una condizione interiore positiva, che implica un impegno costante e maturo nella costruzione del bene altrui.

Saluto con particolare affetto ed amicizia i numerosi pellegrini qui giunti dal Veneto per rinnovare, a nome di tutte le regioni d’Italia, l’affidamento della nostra cara patria alla protezione di san Francesco.

Per una felice e significativa coincidenza, la festa di quest’anno giunge in un momento particolare sia per la Chiesa universale che per la Famiglia Francescana: infatti la Chiesa universale si prepara a celebrare, a partire da domani e sino alle fine del mese di ottobre, la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che avrà come tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, mentre la Famiglia Francescana è ormai prossima a dare inizio alle celebrazioni che lungo tutto quest’anno commemoreranno l’ottavo centenario del dono del carisma francescano alla Chiesa e al mondo (1209-2009).

Cogliendo l’invito evangelico a saper leggere con sapienza i segni dei tempi (cf. Mt 16,2-3), vogliamo lasciarci interrogare dal dono di grazia che ciascuno di questi due avvenimenti rappresenta per ognuno di noi. L’assemblea sinodale ci richiama l’importanza fondamentale della Parola di Dio nella vita di ogni cristiano: non vi può essere crescita nella fede senza un ascolto attento, umile e perseverante di Dio che non cessa di rivelarsi al cuore dell’uomo attraverso la Parola di salvezza, trasmessa a noi dalla Chiesa. In una società come la nostra, in cui troppo spesso l’uomo è misura di se stesso e delle proprie azioni, il confronto autentico e schietto con la Parola di Dio costituisce un indispensabile rimedio che affranca dal rischio dell’autoreferenzialità e rende il cuore capace di ascolto e di incontro.

Francesco d’Assisi aveva ben compreso l’importanza e la necessità di attingere costantemente al “tesoro delle divine parole scritte” (cf. Lettera a tutto l’Ordine 34-37), al punto da fare del Vangelo l’unica regola e norma per la vita dei frati minori. Il suo fulgido esempio diventa sprone per ciascuno di noi che ci sforziamo di seguirne le orme e di riproporne la testimonianza evangelica nell’oggi della storia, ottocento anni dopo la prima approvazione della regola da parte di papa Innocenzo III. In un mondo in cui sembra sem-pre prevalere chi alza di più la voce, siamo chiamati ad essere uomini capaci di autentico dialogo: ma la radice di questo atteggia-mento fondamentale nasce solo dalla capacità di autentico ascolto di Dio che mi si rivela tanto nella Parola scritta quanto in quel “vangelo vivo” che sono i fratelli con cui condivido il mio cammino di sequela di Cristo. Ecco la testimonianza che la Chiesa e il mondo si aspetta dai figli e dagli amici di san Francesco! Ecco la sfida che ci è innanzi, per tradurre l’esperienza del Poverello nell’oggi della nostra storia!

«Cominciamo, fratelli, a servire il Signore Iddio, perché finora abbiamo fatto poco o nessun profitto!» (1Cel VI, 103), amava ripetere san Francesco verso la fine della sua vita terrena. Il suo esempio e la sua protezione ci aiutino ad essere buoni ascoltatori ed efficaci annunciatori della parola del Vangelo.

Annuncio che la regione che il prossimo anno offrirà l’olio per la lampada del Patrono d’Italia è la BASILICATA.

Miei cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace!
fr. Marco Tasca, Ministro generale
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radio Vaticana: la Chiesa celebra San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

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RadioVaticana, RadioGiornale ore 14:00, sabato 04 ottobre 2008
www.radiovaticana.org

La Chiesa celebra San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

Ad Assisi i festeggiamenti per l’odierna solennità di San Francesco, patrono d’Italia.
Ieri il ricordo degli ultimi istanti di vita del poverello alla Porziuncola con il corteo dei fiori e la solenne commemorazione del transito nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli.
Oggi le celebrazioni si sono spostate nella Basilica Papale di San Francesco.
Ad offrire l’olio per la lampada votiva sulla Tomba del Santo quest’anno è il Veneto: numerosi i fedeli di tutte le diocesi della Regione giunti in pellegrinaggio accompagnati dai vescovi locali e dalle autorità locali.
Il cardinale Angelo Scola, presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, ha presieduto in mattinata l’Eucarestia. Nel pomeriggio la Messa celebrata da mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi. Il servizio è di Paolo Ondarza.

L’innamorato di Madonna Povertà, l’uomo semplice, appassionato dell’incontro con l’altro nella verità del Vangelo, mistico e poeta dell’armonia del Creato, annunciatore dell’amore di Dio fino in Terra Santa. Impossibile racchiudere Francesco d’Assisi in una de-inizione. La multiformità dei suoi carismi ha generato la composita famiglia francescana, suddivisa ancora oggi nei tre ordini da lui voluti: frati, clarisse e terzo ordine regolare. Nella tarda sera del 3 ottobre 1226, Francesco, gravemente malato, chiese ai suoi confratelli di essere trasportato nell’amata chiesetta della Porziuncola, dove recitando il salmo 141 “Signore a te grido, accorri in mio aiuto” e la lauda di Sora Morte del Cantico di Frate Sole, adagiato sulla nuda terra, lasciò questo mondo. Aveva circa 45 anni.

Il custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Porziuncola, padre Fabrizio Migliasso:
R. – Ci piace parlare non di morte di Francesco, ma di transito. Solitamente, appunto, la morte è legata più alla tristezza e al distacco. Essere custodi di questo luogo vuol dire portare questo messaggio di speranza verso sorella morte. L’esperienza che noi facciamo, le piccole morti quotidiane a causa del peccato, dei nostri limiti, delle nostre debolezze, Francesco, di fronte a queste, ci insegna a saperle mettere nelle mani di Dio. La mattina del giorno successivo alla morte, il corpo di Francesco fu traslato e tumulato nella chiesa parrocchiale di San Giorgio d’Assisi, dove rimase fino al 1230, quando venne portato nella Basilica inferiore, costruita da frate Elia. Qui i resti mortali di Francesco sono ancora conservati.

Il portavoce del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato:
R. – La foto che vorrei proporre a coloro che ci ascoltano in questo momento è quella di tante mani, che si poggiano sull’altare che gira attorno alla Tomba di Francesco, questi pellegrini che depongono con le lacrime agli occhi le loro speranze, i loro desideri, di vivere Cristo quotidianamente. Francesco venne canonizzato nel 1228 da Gregorio IX, proclamato patrono d’Italia nel 1939 da Pio XII. Quest’anno tocca al Veneto, tra le regioni d’Italia, offrire l’olio per la lampada votiva dei comuni italiani. Un gesto che richiama il desiderio espresso dal Poverello di non lasciare neppure per un istante che il Crocifisso di San Damiano, che gli aveva indicato la sua vocazione, restasse privo dell’onore di un lume. Dal 2005 inoltre il Parlamento italiano ha fissato al 4 ottobre, solennità di San Francesco, la Giornata per la pace, la fraternità e il dialogo tra le religioni.
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Omelia del Patriarca di Venezia, card. Angelo Scola.

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BASILICA PAPALE DI S.FRANCESCO (Basilica Superiore)
Solennità di San Francesco

SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA IN OCCASIONE DELL’ACCENSIONE DELLA LAMPADA VOTIVA DEI COMUNI D’ITALIA
Sir 50 1, 3-7; dal Salmo 15; Gal 6,14-18; Mt 11, 25-30

Assisi, 4 ottobre 2008
OMELIA PRONUNCIATA DA S.E.R. CARD. ANGELO SCOLA, PATRIARCA DI VENEZIA

1. Dopo aver ascoltato dal Crocifisso di San Damiano l’invito a riparare la sua casa in rovina, Francesco, dice il biografo, volle offrire «denaro a un sacerdote perché provvedesse una lampada e l’olio, e la sacra immagine non rimanesse priva, neppure per un istante, dell’onore di un lume».(TOMMASO DA CELANO, Vita seconda di San Francesco, 10).
Eminenze, Eccellenze, Reverendi Ministri generali, Autorità civili e militari (comunali, provinciali, regionali) Signor Ministro rappresentante del Governo, carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù qui presenti o che ci seguite da lontano. Noi oggi, facendo eco al suo delicato gesto di amore e di gratitudine, abbiamo acceso la lampada dei Comuni italiani perché vogliamo guardare a Francesco come al nostro “padre e maestro”. Così lo definisce Dante (Paradiso, XI, v. 85).

2. Da tutto il Veneto siamo convenuti in questa splendida Basilica animata dal penetrante racconto della vita di Francesco ad opera di Giotto e ci siamo uniti al popolo di Assisi e ai molti pellegrini. L’accensione della lampada e l’insieme dei gesti che, dal Vespro di ieri sera, la stanno accompagnando sono un fatto corale, religioso e civile che vuol porre con forza un segno di solidità nel travaglio provocato dalle rapide trasformazioni in atto anche nella nostra Italia. Tutti i “fondamentali” che hanno per secoli regolato l’umana convivenza sono oggi messi in questione. È un dato di fatto. Penso al significato del vero, del buono, del bello, al senso della vita e della morte, del matrimonio, della famiglia, dell’identità religiosa e culturale di una nazione, del rapporto con l’ambiente, della costruzione di un solido e durevole equilibrio tra pace, sviluppo e giustizia…

3. Eppure la nostra è un’epoca piena di fascino. È, soprattutto, quella in cui Dio che è Padre ci chiama a vivere. Ma a vivere come? Ce lo dice Francesco, che ancora oggi, dopo otto secoli, esercita una straordinaria attrattiva in tutto il mondo: «Sei tu, Signore, l’unico mio bene» (Salmo responsoriale, 15, 1). Questa è in Francesco la radice di tutto. La sua quotidiana esistenza fu la risposta carica di amore al Bene Unico che è Dio. Lo si vede chiaramente da come ha vissuto la sua morte.
«A cerchi concentrici - ha detto Papa Benedetto l’anno scorso qui ad Assisi - l’amore di Francesco per Gesù si dilata non solo sulla Chiesa ma su tutte le cose, viste in Cristo e per Cristo» (Benedetto XVI, Incontro con i giovani, 17 giugno 2007).

4. Come per San Paolo, la passione per Cristo segnò Francesco fin nella carne [«Io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo» (Seconda Lettura, Gal 6,17)]. E questa passione fu nel poverello inscindibile dalla passione per l’uomo.
Non a caso la Prima Lettura lo identifica con «colui che nella sua vita riparò il tempio e… premuroso di impedire la caduta del suo popolo, fortificò la città contro un assedio» (Sir 50, 1.4). Come la fiamma della lampada che abbiamo solennemente acceso, Francesco bruciò e si consumò di carità (per Dio, per gli uomini e verso il creato) lungo tutto l’arco della sua esistenza.
All’invito del Crocifisso di San Damiano - «Va’ e ripara la mia chiesa» (TOMMASO DA CELANO, Vita seconda di San Francesco, 10). - Francesco risponde con l’offerta totale delle proprie energie - «Voglio dare a Dio il prezzo del mio sudore» (ibidem) – e diede tutta la vita.

5. Dallo stile di vita di Francesco scaturisce il metodo per l’edificazione non solo della Chiesa, ma, con le debite distinzioni, di tutta la società civile. Un metodo sempre costruttivo, oggi così necessario in tutti gli ambiti dell’umana esistenza.
Anzitutto una compassione che sa chinarsi su ogni creatura, senza orgoglio né separazione. Una compassione sempre più solidale, nella verità, con tutta la debolezza presente nel mondo e anche nella Chiesa [«Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò» (Vangelo Mt 11,28)]. Una compassione sempre più legata al destino buono della creazione che, nel travaglio e nei gemiti del parto, si va lentamente compiendo.
In secondo luogo un’indomabile apertura che sa far spazio alla libertà dell’altro, ma pienamente consapevole e responsabile della propria fisionomia (pensiamo all’incontro col Sultano).
In terzo luogo un’instancabile azione di pace, nella coscienza chiara che la sua origine viene da Dio.
L’Italia, ma il mondo intero, ha sete di questo stile di vita che fu di Francesco. Tocca a noi praticarlo, a cominciare da chi tra noi è chiamato a pubblica responsabilità nella Chiesa e nella società.

6. Sono passati quasi settant’anni da quel 4 ottobre 1939 in cui Pio XII proclamò San Francesco Patrono d’Italia, dando inizio a questa feconda tradizione a cui la nostra Regione partecipa ormai per la quarta volta. Allora, anche sul nostro Paese, si stavano addensando i bagliori di un tragico conflitto mondiale, ma gravido di incognite è anche il momento presente. Lo avverte ognuno di noi. E lo percepiamo tutti insieme come popolo italiano. Per questo siamo qui. La lampada che arde presso la tomba del Poverello, grazie al dono dell’olio, sarà come una preghiera continua. Per tutti. Cosa Chiediamo al Signore per l’intercessione di San Francesco? Ripetiamo dal profondo del cuore l’invocazione che ha concluso l’accensione della lampada: «Fa’o Francesco che il popolo italiano, fedele alle radici cristiane, vivendo in comunione e fraternità, concorra con l’Europa al progresso dell’umanità, per il bene e la pace di tutti» (Preghiera del vescovo dopo l’accensione della lampada votiva).
Amen
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Conferenza Episcopale Triveneta

Ufficio stampa.


santa messa: diretta web

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Cronaca web della santa messa solenne in Basilica Superiore.
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Presiede S. Em. ANGELO SCOLA, Cardinale Patriarca di Venezia, con il Vescovo di Assisi S. E. Mons. DOMENICO SORRENTINO, i Ministri Generali e Provinciali della Famiglia Francescana e con l’assistenza di S. Em. ATTILIO NICORA, Cardinale Legato Pontificio per la Basilica.
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  • 9.00 - inizia la diretta televisiva. in sottofondo il canto del coro della Cappella Papale che esegue il "Cantico delle Creature" di padre Stella.
  • 9.06 - entra la processione, aperta dalla croce, seguita dai religiosi francescani e i concelebranti...
  • 9.11 - padre Vincenzo Coli da' il benvenuto all'assemblea...
  • 9.13 - Il patriarca di Venezia da' inizio alla celebrazione con i riti di iniziali...
  • 9.15 - le autorità portano l'olio offerto e chiedono la benedizione; il celebrante presidente accoglie la richiesta e - con formula solenne - benedice l'olio contenuto in un preziosa ampolla in vetro...
  • 9.17 - il sindaco di Venezia riceve l'olio benedetto, lo versa nella lampada votiva e poi - ricevuto il fuoco dal diacono - accende la lampada dietro l'invito del Patriarca di Venezia...
  • 9.18 - il sindaco di Venezia Massimo Cacciari rivolge a san Francesco un messaggio a nome delle genti venete... - il sindaco è visibilmente commosso e parla a braccio...
  • 9.20 - il Patriarca di Venezia conclude il rito dell'accensione della lampada con una preghiera... - il coro intona il Gloria... - il coro diretto da p.Giuseppe Marino esegue magistralmente...
  • 9.25 - inizia la Liturgia della Parola... -
  • Prima Lettura Sir 50, 1.3-7
    Francesco come sole sfolgorante rifulse nel tempio di Dio.
    Dal libro del Siracide
    Ecco chi nella sua vita riparò il tempio, e nei suoi giorni fortificò il santuario. Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque, un serbatoio ampio come il mare. Premuroso di impedire la caduta del suo popolo, fortificò la città contro un assedio.
    Come era stupendo quando si aggirava fra il popolo, quando usciva dal santuario dietro il velo.
    Come un astro mattutino fra le nubi, come la luna nei giorni in cui è piena, come il sole sfolgorante così egli rifulse nel tempio di Dio.
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    Salmo Responsoriale Dal Salmo 15
    Sei tu, o Signore, l'unico mio bene.

    Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
    Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
    senza di te non ho alcun bene».
    Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
    nelle tue mani è la mia vita.

    Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
    anche di notte il mio cuore mi istruisce.
    Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
    sta alla mia destra, non posso vacillare.

    Mi indicherai il sentiero della vita,
    gioia piena nella tua presenza
    dolcezza senza fine alla tua destra.
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    Seconda Lettura Gal 6,14-18
    Il mondo è stato per me crocifisso, come io per il mondo.

    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
    Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
    Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.
    D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
    La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
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    Vangelo Mt 11,25-30
    Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

    Dal vangelo secondo Matteo
    In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
    Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
    Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
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  • 9.37 - inizia l'omelia del Patriarca di Venezia...
  • 9.48 - si conclude l'intensa omelia pronunciata dal Patriarca - la liturgia prosegue con la professione di fede...
  • 9.51 - vengono presentate al Signore le preghiere dei fedeli...
  • 9.53 - offertorio: vengono portati diversi preziosi doni da parte delle autorità civili...
  • 9.57 - preghiera sulle offerte:
    Accogli i nostri doni, o Signore, e prepara il tuo popolo a celebrare il mistero della croce, che segnò l'anima e il corpo del nostro Padre san Francesco. Per Cristo nostro Signore.

    Prefazio
    V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo Spirito.
    V. In alto i nostri cuori. R. Sono rivolti al Signore.
    V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
    R. E' cosa buona e giusta.

    E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
    Tu hai innalzato san Francesco, per le vie della più sublime povertà ed umiltà, alle vette della perfezione evangelica; lo hai infervorato di ardore serafico per glorificarti con ineffabile giubilo del suo spirito in tutte le opere delle tue mani; e insignito delle sacre stigmate, l’hai additato al mondo quale fedelissima immagine di Cristo crocifisso nostro Signore.
    Per mezzo di lui si allietano gli Angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode:
    Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome dei Signore. Osanna nell’alto dei cieli.
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  • 10.05 - riti di comunione...
  • 10.11 - orazione dopo la comunione:
    O Dio, che ci hai accolti alla tua mensa, fa’ che sentiamo in noi la fiamma viva del tuo amore e, imitando la carità e il fervore apostolico del nostro Padre san Francesco, ci consacriamo al servizio dei fratelli. Per Cristo nostro Signore..
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  • 10.12 - benedizione solenne finale.
  • 10.13 - le 'chiarine d'argento' dei trombettieri del Comune di Assisi salutano la conclusione della liturgia, lasciando spazio al "Cantico di frate sole" eseguito dal coro...
  • al termine del canto, le autorità esprimeranno i loro messaggi...
  • 10.19 - padre Marco Tasca, Ministro Generale ofm conv, legge il suo messaggio...
  • 10.24 - intervento di Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto- nel suo messaggio cita i luoghi francescani veneziani: l'isola di San Francesco del Deserto, La basilica dei Frari e la chiesa di San Francesco della Vigna...
  • 10.27 - messaggio del ministro Saccon...
  • 10.32 - saluto del vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino.
  • 10.35 - saluto conclusivo da parte del Sindaco di Assisi Claudio Ricci.
  • 10.38 - il coro conclude con il canto gioioso...
Si ringrazia il sito della Rai.tv che ha fornito la diretta via web.
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Diretta televisiva Santa Messa 4 ottobre

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Sabato 4 ottobre 2008 la Santa messa solenne celebrata in Basilica superiore di San Francesco verrà trasmessa da RAIUNO a partire dalle ore 9:00.
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Sarà possibile assistere alla diretta televisiva anche attraverso internet collegandosi al sito streaming di RAIUNO a questo indirizzo:
http://www.rai.tv/mplive/0,,LiveTv%5E2,00.html
(N.B.: è consigliato un collegamento internet veloce)
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Per il palinsesto vedi:
http://www.rai.it/dl/portal/guidatv/04-10-2008.html
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