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domenica 5 ottobre 2008

«Francesco, stile di vita di cui il mondo ha sete»

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Avvenire, www.avvenire.it, 05 ottobre 2008

«Francesco, stile di vita di cui il mondo ha sete»
DA ASSISI (PERUGIA) ROMANO CARLONI

Guardare a Francesco come al nostro «padre e maestro» .
È l’invito del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, rivolto ai 3.000 pellegrini veneti giunti ieri in Assisi per rendere omaggio al patrono d’Italia.
Il cardinale Scola ha ricordato che «l’accensione della lampada e l’insieme dei gesti che l’accompagnano sono un simbolo corale, religioso e civile che pone un elemento di solidità nel travaglio e nella confusione provocati dalle rapide trasformazioni in atto nella nostra società.
Infatti tutti i 'fondamentali' che hanno per secoli regolato l’umana convivenza sono oggi messi in questione. È un fatto. Penso alle decisive nozioni di vero, di buono e di bello, al senso della vita e della morte, a quello di matrimonio, di famiglia, di identità religiosa e culturale di una nazione, al rapporto con l’ambiente, alla costruzione di un solido e durevole equilibrio tra pace, sviluppo e giustizia».
Il patriarca ha messo in evidenza che «Francesco ancora oggi, dopo otto secoli, esercita una straordinaria attrattiva in tutto il mondo. Come la fiamma della lampada che abbiamo solennemente acceso, Francesco bruciò e si consumò di carità (per Dio, per gli uomini e verso il cosmo) lungo tutta la sua esistenza. All’invito del Crocifisso di San Damiano: 'Va’ e ripara la mia chiesa', Francesco risponde con l’offerta totale delle pro-prie energie. L’Italia, ma il mondo intero, ha sete di questo stile di vita che fu di Francesco. Siamo qui per intercedere da Francesco l’edificazione della vita buona religiosa e civile .

Le autorità venete hanno reso omaggio al Poverello - molti i doni, frutto dell’artigianato di pregio, anche di Murano - con la riaccensione della lampada votiva dei Comuni d’Italia da parte del sindaco di Ve-nezia, Massimo Cacciari.

Il presidente della Regione, Giancarlo Galan, ha messo in evidenza il legame tra Venezia e Francesco: «la grandiosità del progetto francescano rende trasparente la santità originaria dei primi passi compiuti da Francesco e dai suoi compagni - ha detto Galan - ed è un genere di santità che scelse di professare fin da subito anche Venezia che nel farsi città, seppe essere città francescana.
Già nel corso della vita terrena di Francesco, la laguna veneziana, più precisamente una piccolissima isola della laguna, dette ospitalità al Santo in viaggio tra l’Italia e l’Oriente. E quell’isola divenne San Francesco del Deserto, che assieme a due grandi e straordinarie chiese veneziane, San Francesco della Vigna e la Basilica dei Frari, fanno di Venezia una città francescana. Di qui il senso pro-fondo della vicinanza spirituale, storica, artistica, tra Assisi e Venezia, tra Francesco e il Veneto».

Nel messaggio agli italiani il ministro Maurizio Sacconi, a nome del governo, ha sottolineato che l’attuale crisi finanziaria può por-tare a riscoprire i valori fondati sulla persona. « L’Italia, come molti altri Paesi d’Europa e del mondo - ha detto Sacconi - sta attraversando una stagione storica di cui non siamo stati in grado di prevedere le crescenti difficoltà. La crisi finanziaria di questi giorni, che sta sconvolgendo consolidati equilibri, rappresenta il punto finale di queste dinamiche e non può non divenire l’occasione per un forte richiamo ad una gerarchia di valori fondati sulla persona, sulla fratellanza, sulla carità. Da questo sacrario di fratellanza dobbiamo attingere le forze per una pacificazione sociale e un’esperienza di solidarietà, che sono lo sfondo etico dell’impegno delle istituzioni ad ogni livello». In quest’ottica Sacconi ha ribadito considerato che «siamo costretti a constatare che sempre più persone rischiano di vivere in condizioni di povertà assoluta», che «nelle prossime settimane verrà avviata la sperimentazione della cosiddetta 'carta sociale' elettronica, come un bancomat, per veicolare sostegni al reddito, agevolazioni tariffarie, sconti negli acquisti per i beni primari, anche grazie al concorso delle liberalità. Il recupero e la garanzia dell’essenziale per tutti rappresentano una priorità indiscutibile per la politica e le istituzioni».
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